Chiara
9 Ottobre 2024
Tempo di lettura: 5 minuti

Perché crediamo alle fake news?

Supponiamo che tu stia scorrendo il feed dei tuoi social media e, all'improvviso, ti imbatti in questo titolo: “La frutta che mangi ogni giorno è tossica! Scopri quali sono i rischi per la tua salute”. È facile sentirsi immediatamente attratti e spinti a cliccare e questo non è un caso. L’industria delle fake news sfrutta abilmente le vulnerabilità cognitive e i meccanismi della mente umana per attirare l'attenzione e influenzare le nostre decisioni. Ma come riescono a ottenere un effetto così forte? Vediamolo insieme.
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Perché le fake news funzionano?

Le fake news sfruttano strategie di comunicazione subdole che si basano sul modo in cui il nostro cervello elabora le informazioni e prende decisioni. Il nostro cervello è infatti progettato per risparmiare energia e semplificare i processi decisionali, il che ci porta ad affidare la maggior parte delle nostre scelte a scorciatoie cognitive chiamate bias.

Due di questi bias sono particolarmente rilevanti:

Bias di conferma: la tendenza a cercare, interpretare e ricordare informazioni che confermano le nostre convinzioni preesistenti, ignorando o minimizzando quelle che le contraddicono. Questo ci fa vivere in una “bolla informativa”, dove ogni notizia che leggiamo sembra darci ragione.

Esempio pratico: un utente che crede che i vaccini siano pericolosi è più incline a condividere e credere a notizie false che rafforzano questo pensiero, anche se le informazioni sono prive di fondamento scientifico.

Effetto di veridicità illusoria: sentire un’informazione più volte, anche se falsa, aumenta la probabilità che essa venga percepita come vera. In altre parole, se sentiamo una cosa diverse volte, iniziamo a credere che sia vera.

Esempio pratico: durante le elezioni politiche, i candidati spesso usano slogan che associano l’avversario a concetti negativi (“debole”, “incompetente”). Anche se queste affermazioni non sono supportate dai fatti, ripeterle rende questi aggettivi più credibili.

Come le fake news diventano virali

Ma perché alcune fake news diventano virali mentre altre si perdono nel mare delle informazioni? La risposta è semplice ed è da rintracciare nel contenuto emotivo e nel fattore sorpresa. La diffusione delle fake news non è dettata dalla veridicità dei fatti, ma dalla capacità di suscitare una reazione emotiva forte e immediata. Quando una notizia genera rabbia, paura o sorpresa, siamo più propensi a condividerla, a ricordarla meglio, a parlarne con altre persone e a prenderla per vera senza verificarne la fonte.

Un caso emblematico è stata la fake news diffusa qualche anno fa, secondo cui l'acqua calda fosse in grado di “uccidere” il virus del COVID-19 nel tratto respiratorio. Questo mito si è diffuso rapidamente sui social media, sostenendo che bere acqua calda potesse eliminare il virus prima che raggiungesse i polmoni. Nonostante la comunità scientifica avesse smentito questa affermazione, l'informazione è stata condivisa da moltissime persone. Perché è successo?

  • Creava un senso di controllo: l'idea di poter prevenire la malattia con un'azione semplice come bere acqua calda è rassicurante e fa sentire le persone meno impotenti di fronte a una minaccia sconosciuta.
  • Era facile da capire e ricordare: la semplicità del messaggio, unita all’apparente logica che l'acqua calda possa “disinfettare”, lo ha reso facilmente memorizzabile e convincente per un pubblico non specializzato.

Come sviluppare un'interpretazione più critica

Diventare consapevoli dei bias cognitivi è il primo passo per proteggersi dalle fake news. Ecco alcune strategie pratiche che possiamo adottare:

  1. Metti in discussione ciò che leggi: se leggi che una celebrità ha detto qualcosa di estremamente controverso, prima di crederci, cerca il video o il contesto. Informati. Spesso, una frase estrapolata può avere un significato completamente diverso da quello che viene comunicato.
  2. Fai fact-checking: verifica l’affidabilità della fonte prima di condividere una notizia. Controlla se la notizia è stata riportata anche da fonti autorevoli e riconosciute.
  3. Sospendi il giudizio: quando incontri informazioni che sembrano straordinarie o scioccanti, prenditi qualche minuto per riflettere prima di reagire. Questo ti permette di ridurre l’impulsività e di analizzare la notizia in modo più razionale e critico.
  4. Riconosci i segnali delle fake news: titoli urlati, mancanza di fonti, esagerazioni e dichiarazioni che “sembrano troppo belle per essere vere” sono segnali tipici di questi tipi di comunicazione.

Esempi pratici

Vediamo alcuni esempi reali di come le fake news hanno influenzato l’opinione pubblica:

  • Il caso dei bambini rapiti in India (2018): una fake news diffusa tramite WhatsApp avvertiva gli abitanti di villaggi indiani della presenza di bande organizzate che rapivano bambini. Questa falsa informazione ha portato alla formazione di un’ondata di violenza e linciaggi pubblici, causando la morte di diverse persone innocenti. Il contenuto emotivo della notizia, ossia la paura per i propri figli, ha scatenato una reazione irrazionale e incontrollata.
  • Pizzagate (2016): durante le elezioni presidenziali statunitensi del 2016, è emersa una teoria cospirazionista su forum e social media (principalmente su Reddit e Twitter) secondo cui alcuni alti esponenti del Partito Democratico, sarebbero stati coinvolti in un traffico di minori e che il quartier generale dell’organizzazione fosse una pizzeria: la Comet Ping Pong. Questa teoria, priva di qualsiasi fondamento, ha portato un uomo armato di fucile, a fare irruzione nel locale nel dicembre 2016 per “salvare i bambini”. Fortunatamente, non ci sono state vittime, ma l’uomo ha sparato colpi all’interno del locale prima di arrendersi alla polizia. Dopo l’arresto, ha dichiarato di essersi recato lì per “indagare” la veridicità delle informazioni che aveva letto online.

Conclusione

Le fake news non sono semplicemente informazioni errate che circolano online; sono strumenti costruiti per sfruttare le vulnerabilità cognitive dell'essere umano e influenzare il pensiero collettivo. Comprendere i meccanismi psicologici che ne determinano la diffusione e l'impatto, è essenziale per sviluppare una capacità di discernimento che ci permetta di navigare con occhio attento in un contesto informativo complesso. Solo così possiamo adottare un approccio più critico e consapevole, prevenendo la diffusione di falsità e preservando l'integrità del nostro giudizio.

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